venerdì 9 maggio 2014

Gli aerei d'oro precolombiani

Gli aerei d'oro precolombiani sono una collezione di monili in oro di circa 2–5 cm di lunghezza, ritrovati un una tomba della civiltà percolombiana Quimbaya, e datati ca. al 1000 d.C. La maggior parte di tali reperti è conservata al Museo dell'Oro di Bogotà, presso la Banca Nazionale della Colombia, al British Museum di Londra, e allo Smithsonian Institute di Washington.
Vengono definite dagli archeologi “Colganti Zoomorfi” vale a dire “composizioni aventi forma animale” o identificate con stilizzazioni di insetti, pappagalli o pesci.
Tuttavia, l'aspetto di alcuni di questi monili ricorda innegabilmente la forma degli aerei moderni e per questo motivo sono considerati da alcuni come OOPART, termine che deriva dall'acronimo inglese Out Of Place ARTifacts (reperti o manufatti fuori posto), cioè oggetti estranei al loro contesto di origine.


A comprova di questa tesi, nel 1994 tre tedeschi, Eenboom, Belting e Lübbers, decisero di creare un modello in scala del "velivolo" per sperimentare con le sue capacità di volo. Il modello in scala fu battezzato "Goldflyer I". L'aereo ebbe un percorso di volo stabile ed era in grado di fare atterraggi precisi e confortevoli. 
Anche gli spagnoli Romàn Molla, Justo Miranda e Paula Mercado ricostruirono modelli in scala di questi piccoli monili, e sottoponendoli alla galleria del vento ed a programmi di simulazioni di volo, confermando che le miniature erano perfettamente aerodinamiche ed adatte al volo.
Ma se i monili fossero davvero riproduzioni di aerei, come potevano essere presenti in un’antica tomba precolombiana? 
Un riferimento ad antichi aerei è rintracciabile nei miti degli Hopi, un popolo amerindo che vice in Arizona (USA), che racconta dei “Patuwvotas”, ovvero scudi volanti.
Secondo la mitologia Hopi, dopo che un diluvio (vi ricorda qualcosa?) pose fine alla terza era dell’umanità: “I sopravvissuti alla seconda purificazione uscirono in superficie e diedero vita al terzo mondo. L’ umanità ebbe un’altra possibilità. Seguendo la parola del Grande Spirito, gli uomini si moltiplicarono sino a formare una complessa civiltà che edificò grandi città e sviluppò una scienza complessa, ma utilizzata a fini bellici in una guerra di sopraffazione. Con i loro velivoli, chiamati “Patuwvotas”, gli uomini superavano grandi distanze e aggredivano i nemici. L’ umanità aveva di nuovo abbandonato la via della pace. Allora il Grande Spirito volle punire gli uomini e diede ordine alla Donna Ragno di metter in salvo i più meritevoli su imbarcazioni impermeabili. Sulla terra si riversarono giganteschi marosi e le città ed i continenti sprofondarono nel mare. Fu così che la terza umanità fu annientata da un diluvio”.
Ma gli aerei sono presenti anche nell’antica India: nella cultura indù il termine vimāna indica un oggetto volante. I vimana sono descritti nei Veda, un'antichissima raccolta in sanscrito di testi sacri dei popoli Arii che invasero intorno al XX secolo a.C. l'India settentrionale. Nei Veda si menzionano diversi tipi di Vimāna, con diverse forme e dimensioni, in grado sia di volare nell'aria, nello spazio e di immergersi sott'acqua.

2 commenti:

  1. L uomo era arrivato molto in là con la tecnologia,la Bibbia stessa dice che c era un unica civiltà evoluta su tutta la terra e che fu spazzata via dal diluvio.
    Reperti in tal senso stanno emergendo con le ultime scoperte nella grande piramide e in molti altri siti.

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  2. la storia ufficiale andrebbe approfondita infatti!

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